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L'inserimento - Gaber

  • Immagine del redattore: Danny
    Danny
  • 9 apr
  • Tempo di lettura: 1 min



Potevo approfittare al tempo degli Unni, sì

Quando si entrava nelle aule dai professori, col libretto in mano, Firma! Vecchia Bagascia!

Gliene abbiamo messa di paura al tempo degli Unni

Ditemi pure borghese, ditemi pure borghese, non di piùI

l termine borghese di merda, per loro era il più leggerino

Era come dire che uno non aveva più vent'anni

E come firmavanoTrenta, trenta, trenta

Gliene abbiamo messa di paura al tempo degli Unni ...


... Ora Attila è consigliere regionale...


Ecco, questo è uno di quei monologhi di Gaber meno pubblicizzati ... ma perché ? 

intanto perché era in piena critica con le già teorie d'allora di una sinistra arcobaleno ante-litteram. 

Poi perché dal sessantottismo anti borghese dell'inizio, Gaber traghetta il movimento a poco meno di 10 anni di distanza ad essere già diventato a sua volta pienamente imborghesito e ormai inserito nei rivoli del potere? Gli stessi fautori della rivoluzione e del dissenso sarebbero di lì a breve entrati in parlamento (pare che il riferimento poco malcelato ad "Attila" fosse a Mario Capanna che sicuramente non gradì per nulla, da amico del cantautore e del co-autore) .

Ma il concetto più terribile o perlomeno terribilmente efficace appare nel finale... con la frase: 


"la loro fedeltà a tutto" ... " come hanno fatto" ... 


esatto... come hanno fatto ? 

allargando il campo ... come abbiamo fatto ...    ?


 
 
 

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