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Io non mi sento italiano (Gaber)


... ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Proprio in questo 2 giugno in cui si festeggia la nascita della Repubblica Italiana, che questa marcetta in 2 quarti del nostro Gaber risuona più che mai attuale, provocatoria e disilludente come l'autore è sempre stato. 

Di seguito il testo: 


"Io G. G. sono nato e vivo a Milano

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo lo sono

Mi scusi Presidente

Non è per colpa mia

Ma questa nostra Patria

Non so che cosa sia

Può darsi che mi sbagli

Che sia una bella idea

Ma temo che diventi

Una brutta poesia

Mi scusi Presidente

Non sento un gran bisogno

Dell'inno nazionale

Di cui un po' mi vergogno

In quanto ai calciatori

Non voglio giudicare

I nostri non lo sanno

O hanno più pudore

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo lo sono

Mi scusi Presidente

Se arrivo all'impudenza

Di dire che non sento

Alcuna appartenenza

E tranne Garibaldi

E altri eroi gloriosi

Non vedo alcun motivo

Per essere orgogliosi

Mi scusi Presidente

Ma ho in mente il fanatismo

Delle camicie nere

Al tempo del fascismo

Da cui un bel giorno nacque

Questa democrazia

Che a farle i complimenti

Ci vuole fantasia

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo lo sono

Questo bel Paese

Pieno di poesia

Ha tante pretese

Ma nel nostro mondo occidentale

È la periferia

Mi scusi Presidente

Ma questo nostro Stato

Che voi rappresentate

Mi sembra un po' sfasciato

E' anche troppo chiaro

Agli occhi della gente

Che tutto è calcolato

E non funziona niente

Sarà che gli italiani

Per lunga tradizione

Son troppo appassionati

Di ogni discussione

Persino in parlamento

C'è un'aria incandescente

Si scannano su tutto

E poi non cambia niente

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo lo sono

Mi scusi Presidente

Dovete convenire

Che i limiti che abbiamo

Ce li dobbiamo dire

Ma a parte il disfattismo

Noi siamo quel che siamo

E abbiamo anche un passato

Che non dimentichiamo

Mi scusi Presidente

Ma forse noi italiani

Per gli altri siamo solo

Spaghetti e mandolini

Allora qui mi incazzo

Son fiero e me ne vanto

Gli sbatto sulla faccia

Cos'è il Rinascimento

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo lo sono

Questo bel Paese

Forse è poco saggio

Ha le idee confuse

Ma se fossi nato in altri luoghi

Poteva andarmi peggio

Mi scusi Presidente

Ormai ne ho dette tante

C'è un'altra osservazione

Che credo sia importante

Rispetto agli stranieri

Noi ci crediamo meno

Ma forse abbiam capito

Che il mondo è un teatrino

Mi scusi Presidente

Lo so che non gioite

Se il grido "Italia, Italia"

C'è solo alle partite

Ma un po' per non morire

O forse un po' per celia

Abbiam fatto l'Europa

Facciamo anche l'Italia

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo lo sono

Io non mi sento italiano

Ma per fortuna o purtroppo

Per fortuna o purtroppo

Per fortuna

Per fortuna lo sono"

Ed è con questo "per fortuna lo sono" finale che comunque dopo tutte le critiche fatte al nostro bel paese, Gaber si lascia come andare ad un sospiro finale in cui comunque, nonostante tutto, si sente orgoglioso dell'appartenenza alla nostra Nazione. 



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