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David

Immagine del redattore: DannyDanny

Aggiornamento: 21 gen



Forse non è il modo più opportuno per celebrare un bruttissimo momento per la storia del cinema, però rivedendolo , è davvero iconico, e penso, come al genio Lynch sarebbe potuto essere a genio . Così negli schemi e pertanto così fuori dagli schemi. La presenza di Monica Bellucci poi in questo momento credo sarebbe stata cosa grata sia al regista ma anche altrettanto all'attrice.


Lynch è ed è stato tanto, troppo per essere chiuso in un misero post di qualunque blog. La sua espressione visiva e visionaria si è espansa in tutte le dimensioni dell'arte tradizionale e più volte ha sfidato anche le dimensioni classiche della realtà così come noi la possiamo identificare e vivere.


Tutto il mondo delle serie dovrebbe essergli grato perchè prima che lui creasse insieme a Mark Frost "Twin Peaks" non vi era nemmeno l'idea di cosa potesse essere una serie. E dopo invece...


Coraggio e forza nel voler anche tornare in scena dopo 25 anni a riprenderla e riproporla cercando di spiegare alla Lynch, le ragioni di Twin Peaks. Pur sempre ribadendo che ragione e Twin Peaks sono due concetti non intersecabili.


C'è un cinema pre-Lynch e uno post-Lynch. Questo è un dato di fatto . dopo il suo visionaresimo tutto ciò che era prima cinema transazionale è stato stravolto . Il tempo che è sempre stato lineare nelle storie narrate in cellulosa , ove un tempo era il tempo e al massimo si sfoggiavano dei simpatici ma razionalissimi flash-back o anche flash-forward con Lynch si stravolge in maniera assoluta il paradigma del tempo. Tutto avviene sempre e mai e il dopo potrebbe essere il prima di un tempo essenzialmente indefinito, indecifrabile.


Le pellicole di Lynch sono così. Non si possono capire razionalmente. Occorre sforzarsi di posizionarsi in una dimensione diversa, oggi siamo soliti definirla un po' a sproposito quantistica, dove le dimensioni tradizionali dell'essere perdono il loro senso e per raggiungerle bisogna continuamente reinventarsi e riposizionarsi per essere lì nel momento in cui la scena sarà quella che il regista ci propone.


No, non ci sarà aihmè una 4a serie di Twin Peaks. L'agente Cooper sarà per sempre imprigionato in quel tempo dell'utlimo episodio girato ormai quasi 10 anni fa. Un tempo di normale essere , sempre nei limiti linchiani di normalità, ma da cui comunque Kyle MacLachlan

non potrà più liberarsi.

Anche in questo vi è una situazione di paradosso. Chissà che Lynch non abbia voluto riportare il suo protagonista in una dimensione di normalità simil-nostra?


O no?








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