40 anni fa, il 2 giugno 1981 ci lasciava a soli 31 anni uno dei più innovativi esponenti del cantautorato italiano: Rino Gaetano
Tanti sono i brani che conosciamo e magari qualcuno magari lo condividerei anche , però per ricordarlo, preferisco ritornare al primo album, "ingresso libero" del 1974 ed a quella che si chiamava la prima traccia... e cioè "Tu, forse non essenzialmente tu"
E qui ne ho inseriti altri 4, diciamo un po' meno noti (a parte Aida) . Buon ascolto e buon ricordo del grande Rino...
E senza benzina o gasolina
Soltanto un litro e in cambio ti do Cristina
Se vuoi la chiudo pure in monastero
Ma dammi un litro di oro nero
Ti sei fatto il palazzo sul JumboNoi invece corriamo sempre appresso all'ambo
Ambo terno tombola e cinquina
Se vinco mi danno un litro di benzinaSpendi spandi spandi spendi effendi
Spendi spandi spandi spendi effendiSpider coupè gitti alfetta
A duecento c'è sempre una donna che ti aspetta
Sdraiata sul cofano all'autosalone
E ti dice prendimi maschiaccio libidinoso coglione
Non più a gas ma a cherosene
Il riscaldamento centralizzato più ti scalda più conviene
Niente carbone mai più metano
Pace prosperità e lunga vita al sultanoSpendi spandi spandi spendi effendi
Spendi spandi spandi spendi effendi
Vizi, sprechi, la nostra eterna dipendenza dall'oro nero (ancora drammaticamente attuale)... il tutto condito con un po' di ironia e della solita semplicità di Rino...
ma chi sarà Cristina ?
E senza benzina o gasolina Soltanto un litro e in cambio ti do Cristina Se vuoi la chiudo pure in monastero Ma dammi un litro di oro nero Ti sei fatto il palazzo sul JumboNoi invece corriamo sempre appresso all'ambo Ambo terno tombola e cinquina Se vinco mi danno un litro di benzinaSpendi spandi spandi spendi effendi Spendi spandi spandi spendi effendiSpider coupè gitti alfetta A duecento c'è sempre una donna che ti aspetta Sdraiata sul cofano all'autosalone E ti dice prendimi maschiaccio libidinoso coglione Non più a gas ma a cherosene Il riscaldamento centralizzato più ti scalda più conviene Niente carbone mai più metano Pace prosperità e lunga vita al sultano
Spendi spandi spandi spendi effendi
Spendi spandi spandi spendi effendi
Vizi, sprechi, la nostra eterna dipendenza dall'oro nero (ancora drammaticamente attuale)... il tutto condito con un po' di ironia e della solita semplicità di Rino...
ma chi sarà Cristina ?
"tragico inno al solitario e all'emarginato, al ripudiato e al solo" (cfr www.lascimmiapensa.com/)
Mi è piaciuta molto questa frase per descrivere "Mio Fratello è figlio unico" perché rende molto bene l'idea del suo modo di vedere gli emarginati, gli ultimi nonché i diversi... e poi perché Chinaglia davvero no, non poteva passare al Frosinone (con tutto rispetto).
Mio fratello è figlio unico perché non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato e non ha mai pagato per fare l'amore e non ha mai vinto un premio aziendale e non ha mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto-Ancona e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo mio fratello è figlio unico perchè è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone perché è convinto che nell'amaro benedettino non sta il segreto della felicità perché è convinto che anche chi non legge Freud può vivere cent'anni perché è convinto che esistono ancora gli sfruttati malpagati e frustrati mio fratello è figlio unico sfruttato represso calpestato odiato e ti amo Mariù mio fratello è figlio unico deriso frustrato picchiato derubato e ti amo Mariù mio fratello è figlio unico dimagrito declassato sottomesso disgregato e ti amo Mariù mio fratello è figlio unico frustato frustrato derubato sottomesso e ti amo Mariù mio fratello è figlio unico deriso declassato frustrato dimagrito e ti amo Mariù mio fratello è figlio unico malpagato derubato deriso disgregato e ti amo Mariù
Mentre la notte scendeva stellata stellata Lei affusolata nel buio sognava incantata E chi mi prende la mano stanotte mio dio Forse un ragazzo il mio uomo o forse io Lontana la quiete e montagne imbiancate di neve E il vento che soffia, che fischia più forte e più greve E che mi sfiora le labbra, chi mi consola Forse un bambino gia grande o io da sola Passava la notte, passavano in fretta le ore La camera fredda già si scaldava d'amore Chi troverà i miei seni avrà in premio il mio cuore Chi incontrerà i miei semi avrà tutto il mio amore La luce discreta spiava e le ombre inventava Mentre sul mare una luna dipinta danzava Chi coglierà il mio fiore bagnato di brina Un principe azzurro o forse io adulta io bambina Mentre la notte scendeva stellata stellata Lei affusolata nel buio dormiva incantata Chi mi dirà buonanotte stanotte mio dio La notte le stelle la luna o forse io...
Un meraviglioso modo di parlare del desiderio femminile e di come la soddisfazione possa anche venire da forme di auto erotismo, sdoganando un tabù che era tale anche ai tempi del femminismo combattente degli anni '70, come la masturbazione femminile.
e poi... in ultimo la sua dedica all'Italia proprio quell'Italia che oggi 74 anni fa era nata come Repubblica.
Ed infine, anche se non credo alle dietrologie, comunque questo brano inedito di Rino che non tutti conoscono ritengo vada comunque citato...
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