pensando a questo verso di W. Blake si pensa alla radice di una filosofia di origini orientali dai risvolti esoterici ma in realtà nell'occidente è stato lo spunto per un altro autore inglese, Aldous Huxley per scrivere "The doors of perception" e dei Doors di Jim Morrison che hanno preso il nome proprio dal verso di Blake.
il mio personale spunto di riflessione su questo però oggi è duplice
in primo luogo lo vorrei vedere proiettato nel nostro mondo, se non vediamo che le cose possono essere diverse da come i filtri della nostra percezione ce li continuano a far vedere le cose non cambieranno mai e saremo sempre noi stessi gli artefici e cause dei nostri limiti quotidiani di cui ci lamentiamo costantemente
in seconda battuta, mi rendo conto che fino ad oggi ho sempre combattuto battaglie contro i limiti delle percezioni mie ed altrui cercando sempre di semplificare tutto il più possibile per smuovere le cose in avanti purtroppo scontrandomi troppo spesso con i limiti altrui che vorrei per una volta essere visionari e aperti e agevolare il cambiamento abbandonando ottuse prese di posizione che non portano a nulla
e mi fermo qui
ora
Aldous Huxley che invito a leggere ... lo so e lo so molto bene ... è un po' noioso ma il senso profondo del suo scrivere oggi non è mai stato così attuale e suggerisco "il tempo si deve fermare" e i ben più noti "Il mondo nuovo" e "ritorno al mondo nuovo".
dei Doors niente da dire , solo ascoltare e il risultato è l'infinito tentativo di rendere il finito infinito aperto, l'inesplorato esplorabile.