Non stento a credere che Battiato si sia ispirato al celebre film di Otto Preminger, almeno nel titolo; sicuramente però, nella sua apparente lucida ed incomprensibile follia di allora, ha scritto una pagina della musica contemporanea di una sicura, inusitata, lungimiranza.
Riprendo questo post di qualche tempo fa, e mi riaggancio a Battiato menzionando anche quasi tutti gli altri brani di quel lontano medesimo album, e cioè "l'Arca di Noè".
Inizierei con "Clamori", in cui il cantautore siciliano si infila un paio di binocoli e cerca di guardare oltre al proprio tempo partendo proprio da quello per vedere come questo si trasformerà a medio e lungo termine, in un video caratterizzato da estrema sintesi e staticità in assoluto contrasto con i temi trattati:
"ciuffi di isotopi a passeggio tra le particelle dei miei atomi" che prelude alle contaminazioni di radiazioni nucleari che sono accadute in questi anni, da Chernobyl a Fukushima, citando solo quelle che sono note
"infestati di ragnatele (web), pieni di minuscoli computer" dal web ai microprocessori sempre più potenti e sempre più miniaturizzati Iot, edge computing ma soprattutto... i nostri smartphone
"mangiando farfalle giapponesi " prelude a come ci nutriremo nel futuro e cioè di insetti se vogliamo sopravvivere ?
"mosche giganti sputano dati, dando il totale sui disoccupati" a me fa pensare agli algoritmi di AI ed ai Big Data con risultato quello di generare più disoccupazione
"nel fango delle cifre tutto se ne va" mi ricorda le borse, lo spread, i bund... nomi ben noti alle nostre orecchie
Il resto lo lascio ascoltare senza commenti
"Radio Varsavia" preannunciava il superamento della guerra fredda (almeno quella)
E ad ascoltare questi brani viene voglia di riascoltarli tutti e nel vagare per Utube oltre al video statico di "Clamori" è uscita una chicca.... un Battiato decisamente sullo scocciato andante che canta in playback "Scalo a Grado" ad una trasmissione "l'orecchiocchio" ancora prima che questa diventasse un cavallo di battaglia della nascenda RaiTre....
Per poi passare a "New Frontiers"...
"L'evoluzione sociale non serve al popolo se non è preceduta da un'evoluzione di pensiero" questo il mantra di questo pezzo del cantautore siciliano
così come il finale... "Le pareti del cervello non hanno più finestre"
Quindi è e resta un disco fortemente politico ma non politicizzato in cui l'elettronica quasi esasperata si fonde con cori ed atmosfere classicheggianti in un mix che fa da colonna sonora quasi perfetta alle visioni pre-apocalittiche dell'autore.
Battiato, era e resta anche oggi UN VISIONARIO VERO.